Risorse - Focalizzazione di gruppo

Le pratiche e le qualità che aiutano a sbloccare il potere dell’energia di gruppo

LA FOCALIZZAZIONE DI GRUPPO COME CONTRIBUTO ALLA NUOVA CIVILTA’

Innanzitutto la parola focalizzazione: cosa vuol dire?
Vi si riconosce subito la radice che è focus, cioè fuoco. Il fuoco si distingue tra i quattro elementi perché è l’unico che ha sempre una direzione precisa, cioè tende verso l’alto. Inoltre sviluppa luce e calore ed è perciò sempre attivo.
I 4 elementi sono sempre presenti in qualunque processo vitale, anche se a volte in modo invisibile. L’atto creativo, o anche solo costruttivo, li implica sempre tutti e quattro: terra, acqua, aria, fuoco.
La funzione del fuoco è quella di segnare la direzione e di infondere luce e vitalità all’insieme. In ogni vita e in ogni momento della vita ci sono dei punti di fuoco, o punti focali, che sono il riferimento più importante per tutto l’insieme. Ad esempio, tra i molti eventi e fatti di una vita umana, ci sono dei punti focali principali che hanno orientato quella vita in una certa direzione. In un gruppo di persone ci sono dei punti focali che sono coloro che riescono a sospingere gli altri verso uno scopo. Se ci prestiamo attenzione, in tutto ci sono dei punti più significativi di altri: tra gli organi del corpo, tra gli oggetti in una casa, nella struttura architettonica di una città…Un esempio che ne dà la conferma definitiva è l’atomo, che ha sempre un nucleo: questo è il suo punto centrale ed altri elementi sono importantissimi, indispensabili, ma il nucleo ne è indubbiamente il punto focale.

CONTINUA A LEGGERE »

CENTRO, PUNTO FOCALE E FOCALIZZAZIONE

Come già altrove esplicitato (vedi articolo “La Focalizzazione come stile di Leadership”, Newsletter CEV dicembre 2021), la Focalizzazione è, per la Comunità di Etica Vivente, uno dei valori fondamentali: su di esso basa, oltre che la sua modalità di lavoro di gruppo, anche la sua struttura “politica” (cioè la sua modalità di autogoverno).
Per l’appunto, per lo più si esplora il concetto di focalizzazione dal punto di vista di un modo di esercitare una funzione nell’ambito della vita di gruppo. Ma vale la pena, data la portata psico-spirituale del tema, di accostarvisi anche da un’angolatura individuale, cioè cercare di comprendere cosa significhi e cosa implichi questa parola se collegata al processo di crescita della coscienza. Le due prospettive, quella di una funzione nel gruppo e quella di una funzione per lo sviluppo personale, hanno un denominatore comune: il concetto di “punto focale”.

Per l’appunto, per lo più si esplora il concetto di focalizzazione dal punto di vista di un modo di esercitare una funzione nell’ambito della vita di gruppo. Ma vale la pena, data la portata psico-spirituale del tema, di accostarvisi anche da un’angolatura individuale, cioè cercare di comprendere cosa significhi e cosa implichi questa parola se collegata al processo di crescita della coscienza. Le due prospettive, quella di una funzione nel gruppo e quella di una funzione per lo sviluppo personale, hanno un denominatore comune: il concetto di “punto focale”.

CONTINUA A LEGGERE »

DA “PADRE PADRONE” A TEAM BUILDER

Può sembrare strano riflettere su gruppi professionali, organizzativi o aziendali quando si pensa alla coscienza di gruppo ma, come sappiamo, il progresso complessivo dell’umanità è legato al caleidoscopio della diversità e ai progressi compiuti da ogni particella o sottoinsieme. Per questo motivo sembra utile considerare dove sono direzionati in coscienza questi gruppi professionali e anche che cosa eventualmente possono imparare da loro i gruppi spirituali. Sul lavoro siamo ovviamente chiamati a sviluppare la nostra capacità di lavorare bene con gli altri, ad esempio in team e gruppi di progetto, e la scienza dell’efficacia di un gruppo e di un team ha assunto un’enfasi molto significativa negli ultimi due decenni. Ciò è stato in parte alimentato dal desiderio di maggiore efficienza e produttività, in parte spinto dalla sensazione che team e gruppi ad alte prestazioni abbiano accesso a qualcosa di più “invisibile”, più energetico, più relazionale, più creativo e che questa qualità energetica o dinamica porti coesione e impatto su un altro livello.

CONTINUA A LEGGERE »

LA FOCALIZZAZIONE COME STILE DI LEADERSHIP

Quello della leadership è uno dei temi più complessi e anche più scottanti tra i molti che un gruppo si trova ad affrontare. Ogni gruppo lo risolve a modo suo, secondo la sua storia, la sua tipologia (anche i gruppi hanno una loro tipologia!), il suo grado di maturità. In genere ogni gruppo è nato dall’idea seme di un fondatore o al massimo di un paio di fondatori convergenti in un ideale comune. La figura fondante gode di un carisma indiscusso per lungo tempo: infatti è stata sua l’intuizione e sua l’assunzione di responsabilità di quella nascita. Ha emesso un “suono”, una nota sottile, rivestita poi da forme corrispondenti e visibili; perciò sa anche mantenere quella nota chiara e pura, sufficientemente intensa da essere trainante per coloro che vi rispondono. Quando il fondatore non c’è più, chi si fa carico di preservare la nota originale?

Quando, nel 2009, è mancato il fondatore della Comunità di Etica Vivente, un gruppo di persone, che lui stesso aveva preparato a succedergli, si è trovato a farsi carico della nota del gruppo, così come dei suoi aspetti gestionali e organizzativi. Dato il forte carisma del fondatore, la sfida era grande: si trattava di riuscire a comporre tutti insieme un’unità tale che potesse garantire un buon livello di convergenza sul proposito comune. In pratica, dai molti e diversi che eravamo, avremmo dovuto rappresentare l’uno. Detto così sembra semplice, ma questo passaggio è invece estremamente delicato: per di più è nuovo, perché la leadership di gruppo è un concetto della nuova epoca e pertanto finora poco sperimentato.

CONTINUA A LEGGERE »

IL LENTO CAMMINO VERSO LA LEADERSHIP DI GRUPPO

L’attuale situazione mondiale aiuta a rendersi conto di come si sta evolvendo il rapporto tra leadership e gruppo, e se la leadership sia ancora una prerogativa dei singoli.
La forma di tale rapporto attualmente più applicata in tutto il mondo è la democrazia, con tutte le sue sfaccettate manifestazioni, a volte anche in palese contraddizione fra di loro. Questo modello presenta molti limiti evidenti, ed è impossibile non riconoscere che è caratterizzato da una forma di uso della forza da parte della maggioranza contro la minoranza: l’imposizione della volontà della maggioranza sulla volontà della minoranza. Sicuramente questo crea un interessante dinamismo creativo, talvolta simile a un pendolo ciclico, ma allo stesso tempo genera anche cicatrici e risentimenti che si manifestano, nel migliore dei casi, tramite un ribaltamento di politiche, e nel peggiore attraverso discriminazioni, esclusioni, detenzioni arbitrarie, ecc., ovvero violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

CONTINUA A LEGGERE »