Risorse - Dimensioni della Vita di Gruppo

Le modalità di lavoro in gruppo e il percorso di sviluppo

LA STRUTTURA E LA CRESCITA DI GRUPPO

Del gruppo esistono – potremmo dire con un paradosso – tante definizioni diverse quanti sono i moltissimi gruppi umani. Siamo perciò chiamati a segnare i confini del tipo di gruppo di cui qui vogliamo occuparci e a definirne le caratteristiche specifiche. In questa nostra prospettiva un gruppo è un insieme di persone che è accomunato dall’interesse verso l’ideale comune del miglioramento esistenziale, sia quello che riguarda la propria coscienza individuale, che quello più ampio che coinvolge altri esseri umani e la vita collettiva nel suo insieme. Si tratta perciò di un gruppo che trova la motivazione della sua esistenza in un’opera di servizio all’evoluzione.

Un tale tipo di gruppo deve rispondere a un primo requisito: che l’orientamento interiore sia unanime e liberamente scelto da tutti i partecipanti. Ove tale requisito sia ottemperato – e divenga la base di partenza verso la realizzazione di obbiettivi comuni – assistiamo alla nascita di una vera e propria “entità”, cioè una realtà fenomenica nuova, autonoma e dotata di una sua vitalità intrinseca, che le deriva dagli apporti di impegno ed energia messi a disposizione dalle persone che ne fanno parte.

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Il LAVORO A STELLA

Andiamo ora a vedere come si svolge il lavoro del gruppo che sceglie di adottare il modello della stella a sei punte ( e sette vertici) come strumento. Una premessa fondamentale è che i partecipanti abbiano una certa conoscenza dei 7 Raggi e delle loro qualità, e che abbiano esplorato sufficientemente se stessi alla luce di questa caratterizzazione tipologica. Non è necessario sapere con precisione qual è la propria struttura in base ai Raggi, ma per lo meno aver riconosciuto in sé la presenza di certe caratteristiche che propendono per un Raggio piuttosto che per un altro. Tale auto – percezione consente alla persona di allinearsi facilmente alle qualità che ogni funzione richiede.

OBIETTIVI
*L’obiettivo fondamentale è quello di creare un’attività di Servizio basata sul collegamento fra il nostro pianeta e l’universo che lo contiene, e che ne utilizzi le energie.
*Favorire, attraverso un ritmo meditativo comune, la costruzione della coscienza di gruppo.
*Consentire ai partecipanti di riconoscere e percepire con maggior chiarezza qualità e funzioni specifiche di raggio con riferimento all’Insegnamento del Maestro Tibetano.
*Potenziare l’effetto della Grande Invocazione collegandola ai ritmi del sole sul nostro pianeta.

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IL CIELO COME GUIDA

Il lavoro a Stella ci porta in via naturale ad alzare lo sguardo verso il Cielo per guardare le stelle e i pianeti dello spazio, in cui il nostro Pianeta è immerso, e renderci immediatamente consapevoli che siamo parte di un vasto macrocosmo.
Come non far nascere dentro di noi la domanda su come il nostro microcosmo di Gruppo a Stella si relaziona con questo macrocosmo? Quali sono i Segni del Cielo che possono guidarci sulla spirale dell’evoluzione? Come possiamo cooperare con il Cielo per dare un nostro contributo all’evoluzione dell’Umanità e della Terra?

L”Astrosofia”, o la “Sapienza degli Astri”, si propone di comprendere e interpretare il significato di ciò che il Cielo e i pianeti esprimono in funzione della Legge di Corrispondenza: “Come in Altro così in Basso; come in Basso così in Alto”. Ci fa anche comprendere che lo SPAZIO è un’entità vivente in continua evoluzione.

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VITA DI GRUPPO

In questo momento possiamo osservare una crescente tendenza verso la creazione di gruppi di vario genere e verso l’integrazione e l’assorbimento dell’individuo in tali gruppi. La coscienza e la vita di gruppo rappresentano un deciso progresso rispetto all’atteggiamento individualistico ed ego-centrato dell’uomo medio, ma, come ogni altro sviluppo, anche questo può facilmente essere male interpretato, esagerato e pervertito, usato male. Alcuni di questi rischi e applicazioni errate si stanno manifestando drammaticamente in questo momento sotto i nostri occhi.
È dunque importante riflettere chiaramente sull’argomento, e cercare di renderci conto di ciò che un gruppo realmente è, di come si forma e si sviluppa, e di quale dovrebbe essere il giusto rapporto tra ciascuno dei suoi componenti e le altre unità, tra ogni unità e l’intero gruppo, e tra il gruppo e altri gruppi.

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TECNICHE PER L’INTESA E LA COOPERAZIONE. LE ATTIVITA’ DI GRUPPO

La prima reazione che produce il tema propostomi è di doloroso stupore: gli esseri umani per intendersi e cooperare hanno dunque bisogno di tecniche e cioè di particolari esercizi strutturati a tale scopo!
E sorge il primo quesito: la tendenza “naturale” dell’uomo è verso l’Unione e l’Amore o verso la separatività e l’odio? Una prima considerazione può aiutarci nella risposta: quando l’individuo vive a lungo solo, fisicamente separato dal resto dell’umanità, subentra talvolta una “sindrome da privazione da contatto umano”. Quando l’impossibilità a comunicare investe poi il campo emotivo e quello mentale si parla di disadattamento e di alienazione, cioè di anomalie del comportamento dell’apparato psichico. In tutti i casi l’individuo soffre di questa situazione per lui “innaturale” che viene diagnosticata patologica e perciò “anormale” anche dai suoi simili. Questo ci induce a credere che solo l’attuale situazione esistenziale renda difficile l’intesa fra gli uomini, al contrario profondamente uniti nella Matrice. La proposizione psicosintetica del Sé d’altra parte non lascia adito a dubbi. È concettualmente una Realtà Universale percepita individualmente, e questo ci porta ad affermare che gli uomini sono in essenza uniti fra loro pur “vivendosi” separati.

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