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Sette Raggi

INTRODUZIONE

Siamo ormai sulla soglia dell’Era dell’Acquario, l’epoca dei gruppi: il che vuol dire che non solo i gruppi sul Pianeta si moltiplicheranno, ma che essi diverranno sempre più i portatori della fiamma dell’evoluzione.
Diventa perciò utile e necessario scoprire metodi nuovi e più efficaci di quanto fatto finora per promuovere la formazione di gruppi ben orientati e per favorirne il rapido sviluppo, in modo che il Pianeta, tanto bisognoso di unione, possa fruirne come di utili strumenti di costruzione e di accelerazione.
Molto è stato scritto sui gruppi negli ultimi decenni: ma si tratta per lo più di temi legati alla psicoterapia di gruppo o all’aspetto sociale e cooperativo o al lavoro di equipe nei vari settori.
Molto poco è invece stato scritto sui gruppi come fattore di crescita interiore e spirituale: e qui si intende una crescita non solo rivolta agli individui che ne fanno parte, ma finalizzata a generare un’influenza positiva del gruppo stesso sul tessuto collettivo.

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Il LAVORO A STELLA

Andiamo ora a vedere come si svolge il lavoro del gruppo che sceglie di adottare il modello della stella a sei punte ( e sette vertici) come strumento. Una premessa fondamentale è che i partecipanti abbiano una certa conoscenza dei 7 Raggi e delle loro qualità, e che abbiano esplorato sufficientemente se stessi alla luce di questa caratterizzazione tipologica. Non è necessario sapere con precisione qual è la propria struttura in base ai Raggi, ma per lo meno aver riconosciuto in sé la presenza di certe caratteristiche che propendono per un Raggio piuttosto che per un altro. Tale auto – percezione consente alla persona di allinearsi facilmente alle qualità che ogni funzione richiede.

OBIETTIVI
*L’obiettivo fondamentale è quello di creare un’attività di Servizio basata sul collegamento fra il nostro pianeta e l’universo che lo contiene, e che ne utilizzi le energie.
*Favorire, attraverso un ritmo meditativo comune, la costruzione della coscienza di gruppo.
*Consentire ai partecipanti di riconoscere e percepire con maggior chiarezza qualità e funzioni specifiche di raggio con riferimento all’Insegnamento del Maestro Tibetano.
*Potenziare l’effetto della Grande Invocazione collegandola ai ritmi del sole sul nostro pianeta.

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IL CIELO COME GUIDA

Il lavoro a Stella ci porta in via naturale ad alzare lo sguardo verso il Cielo per guardare le stelle e i pianeti dello spazio, in cui il nostro Pianeta è immerso, e renderci immediatamente consapevoli che siamo parte di un vasto macrocosmo.
Come non far nascere dentro di noi la domanda su come il nostro microcosmo di Gruppo a Stella si relaziona con questo macrocosmo? Quali sono i Segni del Cielo che possono guidarci sulla spirale dell’evoluzione? Come possiamo cooperare con il Cielo per dare un nostro contributo all’evoluzione dell’Umanità e della Terra?

L”Astrosofia”, o la “Sapienza degli Astri”, si propone di comprendere e interpretare il significato di ciò che il Cielo e i pianeti esprimono in funzione della Legge di Corrispondenza: “Come in Altro così in Basso; come in Basso così in Alto”. Ci fa anche comprendere che lo SPAZIO è un’entità vivente in continua evoluzione.

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LE ORIGINI E GLI SVILUPPI FUTURI

Il lavoro del Gruppo a Stella trova il suo iniziale punto di ispirazione nelle parole del Maestro Tibetano a proposito della Legge del Progresso di Gruppo. Tale Legge – scrive- è destinata a diventare un riferimento per i gruppi del futuro. Essa “si attiverà automaticamente quando l’identità e l’integrazione di gruppo diverranno il pensiero dominante nella coscienza collettiva, e il desiderio di sviluppo personale e di soddisfazione spirituale sarà relegato in secondo piano. L’unione di insieme così intesa, avrà le sue basi nella meditazione di gruppo, in cui l’anima riconosce di essere una con tutte le altre”.

E prosegue: “Ciascuno sarà considerato come trasmettitore dell’energia di raggio predominante, della personalità o dell’anima. Col tempo ognuno imparerà a trasmettere al gruppo le qualità del raggio della propria anima, stimolando così i fratelli a maggior coraggio, visione più chiara, movente più puro e amore più profondo, pur evitando di vitalizzare le caratteristiche della personalità. Dobbiamo imparare a pensarci reciprocamente come anime e non come esseri umani”. (*)

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